
Il gruppo di esponenti del mondo culturale svedese che si è organizzato in accademia ha infatti invitato tutti i bibliotecari svedesi a nominare degli autori. La Nuova Accademia ha poi avviato un voto pubblico che ha dato origine a una rosa di candidati: Maryse Condé, Kim Thuy (della quale abbiamo pure parlato in questo blog), Neil Gaiman e Haruki Murakami. Tra questi, è stata scelta Maryse Condé, che ha ricevuto in questo modo il giusto riconoscimento a una vita dedicata alla letteratura.
Tanti anni fa, quando sono andata ad intervistarla nella sua Guadalupa per completare il mio libro Archipels littéraires era già molto conosciuta, ma non credo che nessuno avrebbe potuto prevedere un premio Nobel, alternativo o no. ricordo che mi accolse nel giardino tropicale della sua villa di campagna e mi disse: "se si perde, chieda dov'è la casa di Maryse Condé: lo sanno tutti". Il posto era talmente isolato che il marito (e traduttore) mi riaccompagnò in auto al mio alloggio. Per decenni Maryse Condé ha alternato periodi in quella sua casa lontana da ogni mondanità a periodi di insegnamento in diverse facoltà statunitensi, tra cui Columbia University, ma in precedenza aveva vissuto a lungo in Africa ed ora risiede principalmente a Parigi. La varietà di temi e ambientazioni dei suoi romanzi non è quindi gratuita, ma strettamente legata a un'esperienza esistenziale e umana. C'è da augurarsi che un riconoscimento prestigioso come il premio Nobel alternativo possa costituire uno stimolo a moltiplicare le traduzioni italiane della sua opera sterminata. Per fortuna la traduzioni che abbiamo a disposizione, e penso in particolare a quella della Vita Perfida, di Guia Risari, sono ottime.