lunedì 29 settembre 2014

Non sapete a che santo votarvi?


So che alcuni degli studenti che seguono il mio laboratorio di traduzione all'università di Modena e Reggio Emilia conoscono questo blog e lo consultano di tanto in tanto. Ora che siamo all'inizio di un nuovo anno accademico e alla vigilia di un nuovo corso, vorrei scrivere un post di buon augurio che rassicuri i più timidi tra gli aspiranti traduttori, anche perché domani si festeggia San Girolamo.

San Girolamo (347-420 d.C.) è il patrono dei traduttori. Sebbene traduttori e traduzioni esistessero anche prima della sua nascita, Girolamo è stato scelto come patrono perché la sua traduzione della Bibbia dall'ebraico verso il latino fu consultata e utilizzata come testo sacro per diversi secoli. La sua traduzione fu ufficialmente la revisione di una versione latina esistente ma tradotta dal greco: già allora, evidentemente, c'era una tendenza a sottovalutare la creatività che caratterizza la traduzione. Il lavoro di Girolamo durò complessivamente 23 anni. Il testo che ottenne, conosciuto come Vulgata sia per la sua diffusione sia per il suo stile relativamente accessibile, è stato contestato da alcuni contemporanei del santo. Perciò Girolamo scrisse una epistola (di cui potete leggere un passo qui in traduzione italiana) nella quale spiegava perché aveva deciso di tradurre secondo il senso e non alla lettera, inserendosi così in un dibattito traduttologico che non si è ancora esaurito. Tra le tante raffigurazioni di Girolamo, ho scelto questa di Guido Reni perché il santo - ovvero, per me, il traduttore - viene illuminato, ispirato. Tra le tante immagini disponibili, mi pare che questa enfatizzi la componente creativa della traduzione, una componente sulla quale sto riflettendo in questo momento, senza per questo dimenticare la formazione necessaria a qualsiasi traduttore che si rispetti, né il rigore metodologico, né l'aspetto artigianale che può acquisire talvolta questo lavoro.

Spero che questa figura sia di incoraggiamento e di buon augurio ai miei studenti che a volte non si sono sentiti all'altezza delle traduzioni che ho assegnato e, a loro spese, si sono resi conto che la traduzione è un lavoro che offre gratificazioni profonde ma intime e poco condivisibili. Inoltre, spero che gli studenti capiscano che, così come Girolamo ha dovuto giustificare le proprie scelte traduttive, così le giustificheranno loro in sede d'esame, e questo potrà costituire un'occasione di riflessione e di apprendimento. Insomma, ragazzi, in bocca al lupo per questo nuovo anno accademico e, nei momenti di sconforto, pensate a San Girolamo!