mercoledì 27 agosto 2014

Parole, parole, parole...

Dopo aver incensato la carta con i suoi fruscii e il suo odore di parole, vorrei dedicare il giusto spazio alla lettura a voce alta, che mi ha interessato sin dai tempi in cui studiavo la narrativa di Daniel Pennac e che continua a coinvolgermi professionalmente come intersezione tra la recitazione e la didattica.

Recentemente la trasmissione di BBC Radio 4 Something Understood condotta da Mark Tully e dedicata alla traduzione in senso lato, ha dedicato una puntata alla lettura a voce alta: The Spoken Word. la puntata si può ascoltare on demand per qualche giorno ancora e consiglio a tutti coloro che amano il suono delle parole e conoscono l'inglese di dedicarsi mezz'ora per abbandonarsi ai suoni di parole e musica.

È scientificamente provato, infatti, che leggere a voce alta fa bene a chi legge e a chi ascolta. Per questo esiste da 15 anni in Italia il progetto "Nati per leggere", volto a promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Sul sito si possono ottenere indicazioni su come partecipare la progetto, sia sfruttando la propria professionalità sia diventando lettore volontario. 

Le associazioni culturali nate che promuovono la lettura a voce alta sono innumerevoli. Tra queste cito Letteratura rinnovabile che, tra le tante iniziative, ha lanciato Letti di notte, un ottimo modo per promuovere la lettura e un'occasione unica per ascoltare i propri romanzi preferiti, letti da chi li ha tradotti.
Cito anche il Circolo dei lettori di Torino, dal cui sito ho tratto l'immagine qui sotto che comunica anche tutta la sensualità che c'è nella trasmissione della lettura.