venerdì 25 maggio 2012

Quando la terra trema


La terra ha tremato a Modena e provincia e in altre zone nelle province di Bologna, Ferrara e Mantova. I danni sono gravi, migliaia di persone non possono entrare in casa perchè è stata dichiarata inagibile, migliaia sono senza lavoro perchè le fabbriche sono crollate o non sono in grado di funzionare, migliaia dormono in auto perchè hanno paura. Si è già avviato l'ambiguo meccanismo della solidarietà, al quale non riesco a sottrarmi ma che ha vaste zone d'ombra, perchè dipende in molti casi dalla prontezza e dalle possibilità dei singoli di farsi pubblicità, perchè genera aspettative inopportune sia tra i beneficiari che tra i benefattori, perchè è in mano a organizzazioni non sempre trasparenti.
In alcune delle scuole in cui lavoro il clima è davvero pesante: in particolare lunedì mattina, dopo un fine settimana segnato da una bomba omicida davanti a una scuola di Brindisi e da un terremoto che ha danneggiato alcune scuole della zona al punto da renderle inagibili fino almeno a settembre, tutto il personale, i genitori, e in molti casi anche gli alunni sono giunti a scuola ansiosi, nervosi, impauriti.
Ieri mattina una mia ex alunna che abita a Cavezzo, paesino di cui i media non hanno parlato ma che ha subito danni gravissimi, mi ha detto che sta dormendo in auto da giorni, ieri sera qualche suo conoscente aveva tentato di far ritorno a casa, ma una scossa fortissima li ha fatti fuggire di nuovo. Naturalmente questi disagi si combinano con i casi della vita: chi si è da poco sposato, ha avuto un bambino, ha subito un lutto, e avrebbe bisogno di particolare tranquillità, risente più degli altri dei disagi. La mia ex studentessa era preoccupata perchè in questo periodo ci sono continuamente verifiche e non sa come fare a studiare. Gli adulti spesso si preoccupano perchè per il terremoto hanno perso il lavoro o i loro cari.
Da poco il governo italiano ha varato una legge per cui chi viene danneggiato da un evento naturale non può essere risarcito dallo stato. Da parte della mia ex alunna voglio dire che è una vergogna.
Pochi giorni fa la regione Emilia Romagna ha stanziato dei fondi risparmiati altrove per far fronte all'emergenza, ma non è giusto che i risparmi di una regione virtuosa debbano supplire alle colpevoli carenze nazionali.

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