sabato 20 agosto 2016

Del burkini e altri demoni

Credetemi. Mi sono trattenuta. Per diversi giorni, durante i quali ho letto che il burkini non rappresenta i valori europei, che è la manifestazione di una pressione socio-culturale. Mi sono trattenuta, lo ammetto sinceramente, perché credo che sia un tema particolarmente delicato. Innanzitutto, il burkini è certamente l’effetto di una pressione socio-culturale, come la maggior parte degli atti che noi compiamo nella nostra routine quotidiana, dal puntare la sveglia a fare la spesa al supermercato.
Al di là di questo, entrando nel merito, ci sono tantissime persone che, per motivi diversi, vanno in spiaggia coperte. Non sono tutte donne, non sono tutte musulmane. Credo che se si dovesse vietare questa pratica, la si dovrebbe vietare a tutti e sarebbe quindi difficoltoso capire chi e perché dovrebbe decidere su chi e perché ricadrebbe il divieto.
Soprattutto, è molto difficile andare a sindacare su chi si dovrebbe vestire, come, e per andare dove. Questo per due motivi. Innanzitutto, perché credo che il modo di vestirsi sia una scelta talmente individuale e personale da ridicolizzare qualsiasi ingerenza statale. Il secondo motivo che mi fa percepire come assolutamente fuori luogo un qualsiasi tentativo moralizzante deriva dal mio mestiere principale: l’insegnante. Come prof, sono costretta, ogni santo giorno, a vedere il deretano di alcuni dei miei studenti. Se qualcuno rivendica il diritto di non vedere donne troppo coperte in spiaggia, io rivendico il diritto di non vedere determinate parti del corpo di persone con le quali ho un rapporto puramente professionale (parti che sono esposte all'aere con qualsiasi tempo atmosferico in un contesto che richiederebbe un minimo di decoro). Anche questa moda è la manifestazione di una pressione sociale e quanto ai valori che rappresenta, preferisco non conoscerli. Questo per quanto riguarda la mia esperienza personale. Se invece vogliamo parlare delle oscenità che affliggono le nostre spiagge, purtroppo sono ben altre.
Ovviamente non ho mai esternato prima di oggi la mia esigenza di non conoscere l'anatomia dei miei studenti, per non passare per la solita bacchettona, e perché mi sono detta che c’erano problemi più urgenti da risolvere dell’abbigliamento di un gruppo di adolescenti. Forse quei problemi sono più pressanti anche della questione burkini.