mercoledì 4 febbraio 2009

Rodney Saint-Éloi, poeta ed editore

Rodney Saint-Éloi è un grande comunicatore. Per i dettagli della storia della sua casa editrice rimando all'intervista che mi ha concesso per la rivista on-line El Ghibli. Per il momento basti sapere che in 5 anni è riuscito ad occupare interamente una nicchia di mercato in un paese per lui straniero (il Canada) e a rendere la propria neonata casa editrice visibile e anche piuttosto fashionable, puntando unicamente sui suoi contatti personali e sulla solidarietà tra haitiani.

Rodney è anche un poeta di talento. L'unica sua poesia disponibile per il momento in italiano è quella che si può leggere cliccando su questo link, e che ho deciso di tradurre nell'ambito di un lavoro sullo spazio urbano. Per finire, come si può desumere dalla foto qui a fianco, conosciuta anche anche come la foto dei "tre ladroni", dove Rodney (a sinistra) abbraccia fraternamente Roland Brival e la sottoscritta al termine di un pranzo luculliano in una bettola antistante il salone del libro di Parigi, Rodney è un viveur e un affabulatore. Avendo pubblicato per la sua casa editrice, mémoire d'encrier, e avendoci anche svolto uno stage, posso assicurarvi che Rodney non è ricco. Non si tratta certo del grande mecenate che si offre il lusso di scegliere grandi nomi per dare lustro alla sua scuderia. Al contrario, Rodney vive del suo lavoro, si accontenta di poco per le sue esigenze personali, e reinveste continuamente i suoi guadagni dilazionando sapientemente i debiti. Non offre compensi straordinari ai più celebri dei suoi autori, che sono quasi tutti, in primis, amici. Se uno scrittore lo interessa, lo invita innanzitutto a pranzo invece di fargli un'offerta commerciale. In un certo senso si può dire che sia un grande seduttore e, come tutti i seduttori, ha un unico grande amore, che non riuscirà mai a possedere completamente. Nel suo caso si tratta del suo lavoro. Non è ben organizzato, ma è stoico: l'ho visto passare notti intere al computer per limare una quarta di copertina, o bombardare di e-mail scrittori che, a suo avviso, dovevano trarre il meglio dal loro testo, e tutto questo con una giovialità e una crudeltà tutte caraibiche.

Ho avuto la fortuna di essere al salone del libro Montreal per il lancio della mia raccolta di interviste, proprio l'anno in cui Montreal era stata designata come capitale mondiale della cultura. Rodney, con la sua minuscola casa editrice, aveva uno stand impeccabile, in un'ottima posizione, con uno spazio più che sufficiente. L'avevamo allestito noi stessi, ovviamente gratis, e soprattutto Mireille Métellus (parente del famoso poeta haitiano Métellus, attrice, e donna vera), che ogni anno si dedica anima e corpo al successo di Mémoire d'encrier. Lo stand era sempre affollatissimo, per due motivi: innanzitutto perchè a una certa ora Rodney sfoderava un rum haitiano tenuto in serbo per l'occasione, e poi perchè tutti gli haitiani di Montreal sostavano da lui, compreso lo scrittore Dany Laferrière, che in Québec è una celebrità. Un editore di un altro stand, ammirato, venne a chiedere a Rodney: "Ma perchè voi haitiani ridete sempre?" e Rodney rispose: "Perchè non abbiamo altro".

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